Wislawa Szymborska e il ‘non amore’.



Devo molto

a quelli che non amo.
Il sollievo con cui accetto
che siano più vicini a un altro.
La gioia di non essere io
il lupo dei loro agnelli.
Mi sento in pace con loro
e in libertà con loro,
e questo l’amore non può darlo,
né riesce a toglierlo.
Non li aspetto
dalla porta alla finestra.
Paziente
quasi come una meridiana,
capisco
ciò che l’amore non capisce,
perdono
ciò che l’amore non perdonerebbe mai.
Da un incontro a una lettera
passa non un’eternità,
ma solo qualche giorno o settimana.
I viaggi con loro vanno sempre bene,
i concerti sono ascoltati fino in fondo,
le cattedrali visitate,
i paesaggi nitidi.
E quando ci separano
sette monti e fiumi,
sono monti e fiumi
che trovi su ogni atlante.
È merito loro
se vivo in tre dimensioni,
in uno spazio non lirico e non retorico,
con un orizzonte vero, perché mobile.
Loro stessi non sanno
quanto portano nelle mani vuote.
«Non devo loro nulla» -
direbbe l’amore
su questa questione aperta.


La passione, l’amore, sono sentimenti che hanno in sé qualcosa di destabilizzante e poco rassicurante.
Le persone che amiamo sono, molto spesso, una condanna...
E' vero... ma amore e non amore, in fondo, non sono altro
che sinonimi di vita e non vita .
Possiamo anche elegantemente ironizzare...come fa la nostra poetessa,ma è così!!!




2 commenti:

Anonimo ha detto...

Salve, volevo complimentarmi per il blog:davvero interessante e ben fatto! Trovo che Lei sia una persona davvero colta e preparata e veramente i Suoi post mi hanno colpita profondamente, poichè trattano in gran parte di una delle mie più grandi passioni in assoluto, l'Arte. Ancora le mie sentite congratulazioni. A presto. Corinda

cocopelli il cantastorie ha detto...

Ciao Corinda grazie delle belle parole.L'arte mi appassiona ,ma non sono un'esperta.Un saluto .Paola