La storia di Rita Adria

Dedicato a chi non conosce (ancora) la storia di Rita Atria .

di barbara.giangrave


Nata a Partanna – in provincia di Trapani – nel 1974, Rita era figlia di don Vito, un mafioso che aspirava a raggiungere i vertici dell’organizzazione. E quando lo uccisero, nel 1985, Rita divenne la sorella di Nicola, un orfano desideroso di vendetta. Fu solo nel 1991, quando uccisero anche Nicola, che Rita divenne semplicemente Rita e, insieme a Piera Aiello, la giovane vedova di Nicola, e a Vita Maria, la nipotina, entrò nel programma di protezione dei testimoni di giustizia.
Sì, perché Rita aveva deciso che avrebbe aiutato il nuovo procuratore capo di Marsala, Paolo Borsellino, ad arrestare tutti i mafiosi di Partanna. Ed era anche riuscita, Rita, a fare scattare le prime manette ai polsi. Era riuscita a farsi una ragione dell’ostilità di sua madre, che l’aveva ripudiata nel momento stesso in cui lei aveva deciso di farsi giustizia, ma di non cercare vendetta. Era riuscita a farsi una ragione persino dell’indifferenza di sua sorella maggiore che, trasferendosi a Milano, aveva deciso di dare un taglio netto alle sue origini
In qualche modo, era riuscita a reinventarsi una vita, Rita. Solo che Cosa Nostra tolse anche a lei quella vita quando, il 19 luglio 1992, fece saltare in aria Paolo Borsellino e la sua scorta. Rita era di nuovo orfana di padre e non lo sopportò. Rita si uccise e
ci lasciò un tema, con su scritto:
“Forse un mondo onesto non esisterà mai.Forse se ognuno di noi prova a cambiare, forse ce la faremo”


Nessun commento: