AVIDA DOLLARS ( SALVADOR DALI' )

Se una persona si avvicina ai quadrì di Dalì senza conoscere la sua storia e senza aver letto i suoi scritti autobiografici,ha la sensazione di entrare in un mondo simbolico di difficile interpretazione. La prima impressione comunque è quella che qualcosa nel corso della vita abbia segnato l'artista dal punto di vista psicologico.Tre anni prima della sua nascita,infatti , i suoi genitori avevano subito la perdita di suo fratello maggiore, un altro piccolo Dalì di sette anni. E quando nacque Dalì, che somigliava al fratello "come un'immagine riflessa nello specchio" , i suoi genitori, "fissati" ancora con l'altro Dalì, gli diedero il nome del fratello morto: Salvador. La sua infanzia trascorse quindi fra foto del bambino scomparso sparse per la casa e rimproveri dei suoi genitori: "Non uscire senza sciarpa, altrimenti morirai come tuo fratello".La sua vita è segnata da altre vicende emblematiche, ma è stata proprio la sua infanzia a segnare definitivamente la sua personalità e, quindi, la sua pittura. La mollezza delle sue figure, il loro stato di decomposizione, sono tutti elementi che discendono direttamente dalla sua identificazione con il fratello . I suoi quadri sono quindi interessanti non soltanto perché hanno lo scopo di portare alla luce le immagini e le pulsioni dell'inconscio, ma anche perché sono quasi un' autobiografia molto ermetica dell'artista. Il Surrealismo per Dalí era infatti l’occasione per far emergere emozioni a lui stesso sconosciute, secondo un automatismo psichico che lo stesso Dalì definì: metodo paranoico critico.Critico nel momento in cui cercava di razionalizzare le immagini delle sue paranoie. Certamente Freud ebbe una grande influenza su queste riflessioni .
Questa è la descrizione che Dalì fa del suo più famoso quadro..."la persistenza della memoria ".... e senza le sue parole sarebbe stato arduo arrivare al reale significato di tutti i simboli presenti pur restando affascinati dalla sua grande padronanza tecnica.

"In uno dei suoi scritti autobiografici, The Secret life of Salvador Dalí, pubblicato a New York nel 1942, l’artista descrive la genesi di questo dipinto inizialmente intitolato Orologi molli che rappresenta, in un certo senso, la storia della personalità di Dalí in eterno contrasto tra la dura scorza esterna del proprio ruolo pubblico e sociale e la sensibile “mollezza” della propria fragile interiorità. Su uno dei tanti paesaggi di Port Lligat, tra gli scogli aguzzi della Costa Brava e un ulivo secco e malinconico in primo piano, Dalí immaginò tre orologi come oggetti inattesi, sottratti alla realtà quotidiana e deformati dallo sguardo delirante di un sogno, che è quello creato dall’inconscio dell’artista sintetizzato nell’occhio dalle lunghe ciglia che giace addormentato . Questi tre orologi sul punto di sciogliersi al sole - mentre un quarto, ancora chiuso nel suo coperchio dorato, è assaltato da un cumulo di formiche brulicanti - rappresentano l’aspetto psicologico del tempo, il cui trascorrere, nella soggettiva percezione umana, assume una velocità e una connotazione diversa, interna, che segue solo la logica dello stato d’animo e del ricordo. L’opera, ribattezzata Persistenza della memoria, che oggi è indubbiamente il pezzo più famoso del MoMa di New York, venne acquistato dal mercante americano Julien Levy decretando il successo e la fortuna economica della produzione di Dalí negli Stati Uniti "








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