Chagall e il Cantico dei Cantici

Il credo artistico-religioso di Chagall

"Nella vita, proprio come nella tavolozza del pittore,
 non c'è che un solo colore capace di dare significato
alla vita e all'arte: il colore dell'amore"
"Io ho sognato di raffigurare un ideale di fratellanza e

di amore con i miei colori e le mie linee"

"prima che spiri la brezza del giorno e si allunghino le ombre,
ritorna mio diletto,somigliante alla gazzella o al cerbiatto
 sopra i monti degli aromi. "
(cantico dei cantici 2,17)

 

"la sua sinistra sotto il mio capo
e la sua destra mi abbraccia "
( cantico dei cantici 5,6 )


Il titolo del libro è una forma di superlativo ebraico, come a dire: “Il Cantico sublime”.
Si tratta di un testo per più ragioni singolare nella Bibbia. E’ un poema lirico, o forse una raccolta di poemi, che nel suo senso ovvio canta l’amore di due giovani, a volte con un’arditezza di linguaggio che sconcerta chi non conosce la mentalità e i modi di esprimersi degli Orientali.
 La questione più importante è l’interpretazione di fondo del Cantico come libro sacro. C’è chi pensa che molto opportunamente il libro di Dio celebra l’amore umano che, se è spesso degradato e profanato, ha una sua sacralità, che risale all’opera della creazione divina; altri ritiene che, sebbene il materiale originario del poema riguardi l’amore umano, il redattore ispirato lo ha inteso come simbolo dell’amore di Dio per il suo popolo. La tradizione ebraica e cristiana sostiene l’interpretazione allegorica: il Cantico tratta direttamente, in senso letterario traslato, una realtà superiore. I profeti presentano l’alleanza di Dio con Israele come un matrimonio d’amore  che il Cantico traduce in ardenti espressioni. Lo sposo del poema è dunque Dio e la sposa Israele.
 E poiché l’amore di Dio per il suo popolo eletto si prolunga nell’amore di Cristo per la sua Chiesa, lo sposo è Cristo e la sposa è la Chiesa. Per altri, la sposa è la Vergine Maria o l’anima cristiana. Il bellissimo poema è attribuito a Salomone (sec. X a.C.); sebbene ciò non sia del tutto impossibile, si pensa che l’attribuzione sia dovuta a un artificio letterario  e che l’autore sia piuttosto un ignoto poeta, che scriveva tra il sec. VI e IV a.C., forse utilizzando materiale molto antico, che potrebbe risalire ai tempi di Salomone.


Benigni e l'amore

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