ULISSE, SIMBOLO DELLA RICERCA DEL SAPERE.

"il viaggiatore " di Kolo Moser
....

"Beato sia l'Ulisse"

Beato sia l'Ulisse

che ha fatto un grande viaggio.
Beato sia l'Ulisse
che ha visto ogni paesaggio
e poi le ha ritrovate,
dopo mille traversate,
le sue verdi vallate.

Al primo sole di un'Estate
che canta al cuor le sue ballate,
è bello stare in libertà,
in libertà!

Quando si è meglio qui che altrove
e un'amicizia ti commuove,
com'è bella la libertà,
la libertà.

Col sole o con il maestrale,
con il bel tempo o il temporale,
che magnifico trio
la mia terra, il cavallo ed io.
La mia terra, il cavallo ed io.

Beato sia l'Ulisse
che ha fatto un grande viaggio.
Beato sia l'Ulisse
che ha visto ogni paesaggio
e poi le ha ritrovate,
dopo mille traversate,
le sue verdi vallate.

Al primo sole di un'Estate
che canta al cuor le sue ballate,
è bello stare in libertà,
in libertà!

Quando si ha un groppo nella gola,
ed un amico ti consola,
com'è bella la libertà,
la libertà.

Con la bonaccia o coi maestrali,
vivremo ancora più gioviali
ed in grazia di Dio
la mia terra, il cavallo ed io.
La mia terra, il cavallo ed io.

Brassens

....................................

in ogni cosa ho voglia di arrivare
sino alla sostanza.
Nel lavoro, cercando la mia strada,
nel tumulto del cuore.
Sino all'essenza dei giorni passati,
sino alla loro ragione,
sino ai motivi, sino alle radici,
sino al midollo.
Eternamente aggrappandomi al filo
dei destini, degli avvenimenti,
sentire, amare, vivere, pensare
effettuare scoperte.

Boris Pasternak
........


3 maggio 2009
il cardinale William Levada (successore di Ratzinger alla guida dell' ex Sant' Uffizio) spiega che c'è uno «spazio sufficientemente ampio» per credere nella base scientifica dell'evoluzione e al tempo stesso per la fede in un Dio creatore.
Nell’anno delle celebrazioni darwiniane, esplode qualcosa di nuovo, si chiama “epigenetica”.
Insomma, proprio nel bicentenario darwiniano la ricerca scientifica svela un mistero: non è vero che nel mondo tutto è lotta e sopraffazione tra esseri mutati casualmente (come a qualcuno farebbe piacere pensare), ma può essere determinante (e lo è) la collaborazione armonica tra vita e ambiente. La realtà allora non è nemica e non è il cieco caso a dominare il mondo, come sostengono i seguaci nostrani di Shopenhauer e Democrito. Se siamo arrivati dove siamo, è per una collaborazione con una natura che non è nemica, in cui i vari passi sono come le frecce tirate dall’arciere: arrivano sparse e imperfette magari, ma tutte con un senso e un indirizzo: il centro del bersaglio. Ma cosa ci sia dietro l’arco, non sta alla scienza spiegarlo .

QUI'


Nessun commento: